Il Sardus Pater e i Guerrieri di Monte Prama

copertina Pietas 01Il prof. Massimo Pittau[1], glottologo, esperto di linguistica Sarda ed Etrusca, valente conoscitore della storia e cultura Nuragica, autore di circa quaranta libri e di più di trecento[2] studi concernenti questioni di linguistica, filologia, filosofia del linguaggio, risolve in questo suo nuovo libro un enigma archeologico che ha appassionato la stampa soprattutto sarda.

Il tutto parte dall’occasionale rinvenimento, nel 1974, fatto da un contadino arando un terreno del monte (in realtà una significativa collina) Prama di una testa umana in pietra arenaria e altri frammenti lapidei scolpiti, al quale hanno fatto seguito – in tempi diversi – gli scavi sistematici e le prime notizie ed interpretazioni scientifiche. Solo dopo un trentennio gli oltre cinquemila pezzi sono stati restaurati, compresi i resti di 25 statue la cui altezza supera, talvolta, i 2,50 metri.

sardus_paterIl Pittau ripercorre le interpretazioni degli archeologi Giovanni Lilliu e Carlo Tronchetti, per giungere a proporre che in quello del Monte Prama vada individuato il famoso tempio, citato dal geografo ed astronomo greco-alessandrino Claudio Tolomeo, del Sardus Pater, nel cui interno c’era la statua della divinità, circondata dalle statue di 24 guerrieri che rappresentano la sua “guardia del corpo” (p. 13). Tralascio di riassumere i vari capitoli del libro rimandando alla facile e scorrevole lettura dello stesso. Ma non posso esimermi dal segnalare che il Pittau ravvisa, giustamente, la distruzione del tempio e delle statue a dopo il famigerato Editto di Tessalonica dell’imperatore Teodosio[3], da parte dei cristiani ormai senza impedimenti da parte delle autorità politiche e amministrative.

Degne di nota sono anche, sempre di argomento sardo[4], le tre appendici: I Sardi Nuragici e la scrittura; L’eroe Ampsicora era sardo non cartaginese; Tertenía / Tyrsenía “terra dei Tirseni / Tirreni”.

Un libro che nei contenuti va aldilà delle evidenti tematiche sarde.

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[Recensione de: MASSIMO PITTAU, Il Sardus Pater e i Guerrieri di Monte Prama, Edes Editrice Democratica Sarda, Sassari 2008, pp. 80, ill. col., € 20,00.; pubblicata in Pietas,  1, Settembre 2009, p. 10.]


[1] Per il curriculum e bibliografia vedi il sito: http://www.pittau.it.

[2] Ne vorremo segnalarne alcuni ma l’elenco sarebbe troppo lungo per la natura di questa recensione pertanto rimando alla bibliografia di cui alla nota precedente.

[3] A proposito di “intolleranza” vedasi ora: R. del Ponte, Una questione antica e sempre attuale: “tolleranza” e libertà religiosa da Simmaco ad oggi, la validità dell’esempio romano, “Arthos”, n. s., 15, 2007, pp. 117-123.

[4] Da ricordare del Pittau: La Sardegna Nuragica, II ediz. riveduta e aggiornata, Edizioni della Torre, Cagliari 2006; Storia dei Sardi Nuragici, Domus de Janas, Selargius (Ca) 2007.

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Nato a Prato nel 1953. Collabora alle seguenti riviste di studi storici e tradizionali: Arthos; La Cittadella; Vie della Tradizione; ha collaborato a Convivium ed a Mos Maiorum. Socio della Società Pratese di Storia Patria; dell'Istituto Internazionale di Studi Liguri e del Centro Camuno di Studi Preistorici. E' stato tra i Fondatori del Gruppo Archeologico Carmignanese.

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