Donne che odiano gli uomini

Una bella ragazza se ne va in giro mezza nuda ancheggiando vistosamente, e se un uomo la guarda lei grida allo stupro!

In una scena di questo genere potremmo sintetizzare la subdola arte della provocazione e il conseguente atteggiamento vittimista che caratterizzano i comportamenti vincenti nel mondo occidentale.

Otto Weininger (Vienna, 3 aprile 1880 – Vienna, 4 ottobre 1903)
Otto Weininger (Vienna, 3 aprile 1880 – Vienna, 4 ottobre 1903)

Circa un secolo fa, un originale studioso austriaco aveva previsto gli scenari attuali: si trattava di Otto Weininger, autore di Sesso e carattere.

Per i minorati mentali che credono alla “correttezza politica”, l’opera di Weininger è razzista, antisemita, maschilista ecc…

In realtà Sesso e carattere è uno di quei libri scomodi ed esplosivi a mala pena tollerati dalla “cultura democratica”. Sebbene lo studio di Weininger appaia sorpassato e discutibile per alcuni aspetti, tuttavia le obiezioni alle pretese di emancipazione avanzate dal femminismo sono attualissime. Se si considera che Sesso e carattere è stato scritto all’inizio del ‘900, ci si può rendere conto di come le femministe stiano ripetendo come pappagalli gli stessi slogan di oltre un secolo fa, nonostante il disastro antropologico causato dalla femminilizzazione della società contemporanea.

In particolare si obietta alla pressoché totale mancanza di donne artiste o filosofe nei secoli passati seguendo l’ipotesi di una “prevaricazione” maschile che avrebbe impedito il libero dispiegarsi dell’ingegno femminile.

In realtà il mondo culturale ha conosciuto una sempre più massiccia presenza femminile mano a mano che la comunicazione è divenuta sempre più semplicistica e superficiale!

Che le donne siano state silenziate per millenni senza trovare la forza di ribellarsi è ipotesi poco credibile, forse è più logico pensare che le donne siano state immesse nel mercato del lavoro per ottenere la massima moltiplicazione dei consumi. Nella civiltà del denaro la donna è la vera e propria razza superiore, ma il cinismo della società consumista non depone certo a favore di una pretesa superiorità etica femminile…

Del resto già Werner Sombart aveva notato come la femminilizzazione del mondo andasse di pari passo con l’espandersi della metastasi capitalista.

Ovviamente le femministe reclamano l’accesso a professioni qualificate, gratificanti e ben retribuite, mentre lasciano volentieri ai maschietti posti di lavoro meno ambiti: camionisti, marinai, minatori…

Si vanta anche la consistente presenza di donne soldato nelle forze armate…in un’epoca in cui non ci sono più le guerre!

“Pari opportunità” o sarebbe meglio dire “opportunismo paritario?!?”

“La donna è mobile qual piuma al vento”, recita la celebre aria verdiana, e Weininger rilevava come la caratteristica tipicamente maschile sia la decisione, mentre quella tipicamente femminile sia la discussione; proprio per questo la democrazia moderna assegna un ruolo preponderante al potere femminile, in modo da favorire i processi di dissoluzione e di atomizzazione che stanno disgregando le società occidentali. Da qui l’impressionante fenomeno di dissociazione della personalità che ha assunto proporzioni totalizzanti!

Nella donna i concetti di personalità e di proprietà sono più sfumati che nell’uomo, ma non occorreva che arrivasse Marx a mettere in chiaro questi concetti: già Aristofane nella commedia Le donne a parlamento prefigurava una società comunista a guida femminile…

Insomma la descrizione del tipo femminile da parte di Weininger sembra il fedele ritratto della moderna società dei consumi.

Il carattere davvero profetico del libro di Weininger lo troviamo nel celebre capitolo in cui si evidenziano le similitudini fra carattere femminile e mentalità ebraica. La vertiginosa ascesa della lobby ebraica e del potere femminile nella società a capitalismo avanzato, lascia pochi dubbi sulla veridicità delle intuizioni esposte in Sesso e carattere

Weininger, ebreo di origine e convertito al Cristianesimo protestante, sapeva bene di che cosa stava parlando: il femminismo, come tutte le ideologie progressiste, nasce dal risentimento per presunti torti subiti che le sedicenti vittime rinfacciano a carnefici immaginari!

“Donne che odiano gli uomini”, per parafrasare il titolo del famoso giallo di Stieg Larsson, potrebbe essere il motto di un assurdo conflitto tra i sessi che è la punta di lancia di una più ampia strategia volta all’annientamento dei rapporti umani e delle stesse personalità individuali!

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Otto Weininger, Sesso e carattere, Edizioni Mediterranee, Roma 1992, pp. 440.

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Michele Fabbri ha scritto il libro di poesie Apocalisse 23 (Società Editrice Il Ponte Vecchio, 2003). Quella singolare raccolta di versi è stata ristampata più volte ed è stata tradotta in inglese, francese, spagnolo e portoghese. Dell’autore, tuttavia, si sono perse le tracce… www.michelefabbri.wordpress.com
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