Domenica scorsa è andata in onda sull’Argonauta (trasmissione settimanale di radiorai diretta da Gianfranco de Turris) una mia breve recensione de La Stella polare nel mare artico, resoconto del viaggio avventuroso compiuto dal Duca degli Abruzzi nel 1899-1900, con meta il Polo Nord. Ho parlato per circa un minuto. La spedizione su slitte, guidata dal comandante Cagni, raggiunse gli 86° 34′ di latitudine Nord il 25 aprile 1900: mai nessun uomo prima di allora si era spinto tanto a settentrione. La spedizione ispirò molti autori (Pascoli e Salgari per citarne un paio).
Il tema ha iniziato ad appassionarmi circa sei mesi fa. Lessi quasi per caso Gli orrori dei ghiacci e delle tenebre di Christoph Ransmayr, che è relativo a una spedizione precedente di circa venticinque anni, quella austroungarica di Payer e Weyprecht (che scoprirono l’arcipelago della Terra di Francesco Giuseppe). Poi per me è stata la volta della Stella polare nel mare artico, trovata nella seconda edizione del 1902 su una bancarella. Il tema delle esplorazioni ha cominciato ad appassionarmi; ho letto una biografia del Duca degli Abruzzi (di Gigi Speroni), il resonconto del viaggio himalayano del Duca degli Abruzzi scritto da Filippo de Filippi, un’asettica Storia dell’Antartide scritta da un certo Frank negli anni ’50, poi il libro di Alfred Lansing sul naufragio dell’Endurance e la vicenda di Shackleton di cui sapevo solo per l’omonima canzone di Battiato, e poi ancora la storia tragica di Scott narrata benissimo da Zweig in Momenti fatali. In questi giorni ho terminato la lettura di un’altra terribile spedizione artica, quella della Karluk nel 1913-14 (Prigionieri dei ghiacci di Jennifer Niven).
Ma soprattutto, ho messo da parte diversi libri per le settimane a venire: Nella terra della morte bianca di Albanov, Il mio volo polare di Roald Amundsen, la biografia dello stesso Amundsen scritta da Quilici, un libro sull’Alaska e varie altre cose su naufragi, svernamenti, viaggi polari ed esplorazioni. Se leggessi un po’ meglio (anzi parecchio meglio) il tedesco mi piacerebbe affrontare anche il romanzo Nebelheim di cui ho visto un bel video di presentazione.
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Aggiornamento: due link interessanti -> Viaggi polari e Circolo polare.